prestazioni professionali
non strettamente connesse alla funzone notarile
Cass. 18.01.2002,
n. 541
In
tema di compensi dei notai, lo svolgimento di prestazioni professionali
"non strettamente connesse con l'esercizio della funzione pubblica
notarile", tali da legittimare, ex artt. 34, D.M. 30.11.1980, e 2233, c.c.,
un autonomo e separato compenso rispetto a quello già ricevuto per la propria
prestazione professionale, non possono essere ritenute, sic et simpliciter,
tutte quelle diverse dalla materiale redazione del rogito, consistendo, per
converso, in attività che, pur trovando occasione nella stesura dell'atto, non
sono necessarie ad assicurarne gli effetti, ma perseguono un fine ulteriore e
diverso.
Nella
specie, la richiesta di un compenso extra formulata da un notaio per avere
egli, tra l'altro, impostato un atto in modo da far conseguire alle parti un
vantaggio fiscale era stata rigettata dal giudice di merito, con decisione
confermata dalla Cassazione, che, nella specie, osservava ancora come, pur non
essendo il notaio un consulente fiscale delle parti, egli era pur tuttavia
obbligato di non ignorare la relativa normativa, rientrando ciò nei suoi
normali doveri di diligenza professionale.